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SOS oceano

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MayaMakesWaves-coverIn estate, i libri sugli sport acquatici e sull’oceano sono una lettura particolarmente indicata per i bambini. Vi ho già consigliato diversi albi sul tema. Oggi vi voglio parlare di un albo che è stato pubblicato a inizio estate,  “Maya Makes Waves”. Scritto dalla campionessa di surf Maya Gabeira e illustrato da Ramona Kaulitski (Abram books, 2024), si tratta del sequel del libro “Maya and the Beast”, di cui vi ho già parlato due anni fa in un articolo. La protagonista della storia, Maya, è una bambina che soffre di asma e che, nel primo libro della serie, imparava a domare la “bestia”, un’enorme onda che si abbatte sulla costa del suo villaggio. 

In “Maya Makes Waves”, la bambina ci parla del suo amore per il mare e per le creature che vi abitano e delle lezioni che ha imparato da loro.  

Guardando i pesci che nuotano all’unisono,  Maya impara il potere dell’unità, i delfini le insegnano a fare surf sulle onde, le tartarughe di mare a restare calma e sfruttare le correnti per nuotare, le balene le infondono un senso di potenza. 

C’è un solo abitante che le fa paura: lo squalo. Un giorno Maya ne incontra uno e, con sua grande sorpresa, lo squalo, invece di farle paura, le chiede aiuto. Le spiega che gli abitanti del mare sono vittime dell’inquinamento marino e fanno fatica a nutrirsi.

Il compito di Maya è di far conoscere il messaggio a tutti.

Rispetto al primo albo, “Maya Makes Waves” ha un messaggio molto più ecologista. L’autrice infatti non solo è una grande surfista, ma fa anche parte del consiglio d’amministrazione di Oceana, un’organizzazione non profit per la salvaguardia degli oceani.  Ecco un video in cui Maya Gabeira ci spiega il suo impegno:

Dato il soggetto, “Maya Makes Waves” è un eccellente lettura per imparare i nomi degli abitanti del mare, per esempio: dolphins, fish, sea turtles, whales, sharks… Le immagini sono molto ricche di dettagli e permettono di aggiungere altro lessico: vediamo per esempio delle stelle marine, dei granchi, delle conchiglie… 

Il testo è scritto al passato remoto, il che lo rende un po’ più complesso per i principianti, ma con l’aiuto di un adulto e delle illustrazioni, la comprensione del racconto è assicurata anche per i non anglofoni. 

Per quanto riguarda gli argomenti, quest’albo può essere un eccellente spunto per un lavoro di classe sulla salvaguardia degli oceani e sulla fauna marina.